Hotel e Spa Design, nuove idee per ospitalità e benessere

“4 HOTEL”, QUANTI SPUNTI!

Sull’impronta dei programmi sulla ristorazione, su Sky è andato in onda “4 Hotel”, guidato dallo chef Bruno Barbieri. Il format prevede il soggiorno in 4 hotel, per l’appunto, con altrettanti albergatori che da una parte ricevono i colleghi nella propria struttura, dall’altra giudicano le altre tre strutture. Il vincitore, porta a casa un piccolo premio in denaro da reinvestire nell’attività.
Una volta spiegato il funzionamento, non è certo sulla recensione al programma che vorrei focalizzare l’attenzione, quanto evidenziare, invece, gli innumerevoli spunti che da questo ne derivano.
Al di là dei voti degli albergatori, spesso pretestuosi e che lasciano il tempo che trovano, ritengo veramente molto interessante l’analisi che viene fatta per ogni struttura, “scannerizzata”, in primis, dall’occhio attento di Barbieri.
Quanti errori si eviterebbero se ognuno guardasse la propria struttura “cercando il pelo nell’uovo”, come fa lo chef giudicando la location e l’impatto dell’hotel, la camera, i servizi e il prezzo!

Adagio Hotel, Autograph Collection

È lo stesso occhio dell’ospite che entra nella struttura pesando, a livello percettivo, proprio questi aspetti: che impressione riscontra entrando nella hall o nella camera? Che grado di pulizia? Si trova a suo agio oppure la funzionalità è carente? Cosa pesa nel giudizio di comfort e qualità? Cosa ritiene importante e cosa si aspetta da una struttura ricettiva?
Sono elementi che spesso vengono sottovalutati dagli albergatori (o dai progettisti) quando non si calano nei panni dell’ospite.

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Ogni nuova puntata mi ha entusiasmato perché ha fatto crescere in me l’amore per il lavoro di Hotel Stylist, ed ha educato ancora di più il mio occhio allo studio della percezione dell’ospite.

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Sin dall’inizio della trasmissione, molti albergatori hanno criticato apertamente il programma, sottolineando l’inadeguatezza di uno chef nel giudicare gli hotel (piuttosto che i ristoranti); ci si dimentica che all’ospite non è certo richiesto di essere albergatore per poter dare la sua opinione ad un soggiorno e per valutare se si sente più o meno a suo agio!
Alcuni sollevano l’appunto che i giudizi siano troppo gratuiti, andando a porre l’attenzione a dettagli talmente piccoli solo in virtù del canovaccio del programma che prevede votazioni reciproche.
Andiamo oltre a questa logica! Se leggiamo tra le righe dall’insieme delle varie puntate, emergono alcuni tratti comuni che delineano esattamente il trend del settore alberghiero: cosa cerca l’ospite e cosa dovrebbe offrire il mondo dell’hôtellerie?

Boutique Hotel Budapest

È tanto facile quanto interessante trovare un comune denominatore delle puntate trasmesse: ecco cosa deve soppesare l’hotel per andare incontro alle richieste degli ospiti:

  • Accoglienza – la prima impressione, sia dell’hotel come edificio, sia dell’ingresso, sia del servizio alla reception, sia come primo impatto entrando nella camera: l’ospite viene colpito, positivamente o negativamente, e si porterà questo giudizio come parametro di riferimento. Un’impressione negativa, difficilmente porterà a giudizi positivi del suo soggiorno in hotel.
  • Autenticità – qualsiasi ospite è alla ricerca di un’esperienza autentica. Termini abusati oggi? Vero, ma è la realtà delle cose: gli ospiti premiano chi permette loro di vivere a contatto con il territorio o chi propone servizi diversi dal solito che enfatizzano la qualità della loro permanenza in hotel.
  • Pulizia – Il problema spesso non risiede nella  scarsa cura dell’igiene nelle strutture, ma nella mancata percezione di pulizia da parte dell’ospite. Mi spiego meglio con un esempio: perché il letto bianco o chiaro deve essere un imperativo in hotel? Perché per quanto un copriletto pesante e colorato sia pulito o profumato, agli occhi dell’ospite sembrerà sempre impolverato.
  • Originalità – Ovunque viene premiato il concept che permette all’hotel di differenziarsi sul mercato e di avere caratteristiche distintive. Addirittura, nella trasmissione è successo che anche laddove era presente una bellissima SPA, è stata avanzata una critica perché “troppo standard”, comune, magari uguale a quella che l’ospite frequenta abitualmente sotto casa. Dove sarebbe la novità di questo servizio? Perché l’ospite dovrebbe spendere per usufruire di un servizio che trova quotidianamente nella sua città?

Hotel Viu, Milano

Questi solo i primi elementi su cui focalizzare l’attenzione per rappresentare il ritratto dell’hotel ideale, troppi per un unico post.

Ecco il link alla seconda parte: avevo riservato inizialmente il contenuto agli iscritti al blog, ma alle porte della seconda serie del programma, condivido con tutti il post per sapere cosa ne pensate.

Seconda parte: “4 Hotel, l’albergo visto con gli occhi dell’ospite

Continuiamo a discuterne insieme? Da direttori, imprenditori, operatori o progettisti, approfittiamo ancora di “4 Hotel” per un analisi introspettiva degli hotel, facendo tesoro di tutti i suggerimenti che ne potranno scaturire.

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2 commenti

    • Chiara il Giugno 4, 2018 alle 12:22 pm
    • Rispondi

    Si chiama “Qualità” e si, non tutte le strutture ci danno la dovuta attenzione ma…per l’albergatore non è così semplice come sembra avere e mantenere “l’occhio esterno” perché vivendo la struttura quotidianamente inevitabilmente si arriva alla “cecità al dettaglio”.
    Ci sono tanti professionisti che si dedicano alla cura della qualità (io sono tra questi) e ti assicuro che in Italia gli albergatori che davvero colgono l’importanza dei dettagli e dei vari aspetti della qualità sono ancora pochi…purtroppo…

    1. Ahimè, ne sono consapevole ed è una delle “battaglie” che combatto quotidianamente. Spesso la paura è che la cura al dettaglio comporti spese impreviste a cui non sempre si riesce a fare fronte. Invece, non è una questione economica: è possibile fare tante belle cose partendo da nuove idee e con un budget giusto a disposizione.
      Io lavoro molto sulla percezione dell’ospite: cosa pesa nel suo giudizio di qualità sull’hotel? È soprattutto là che l’attenzione al dettaglio deve essere maniacale! Può trattarsi di struttura ma anche di servizio, di organizzazione, di personale, ecc.
      Ti invito a leggere, se vorrai, i post sull’Hotel Stylist, un nuovo ruolo professionale, non convenzionale, che ritengo fondamentale per le strutture che vogliano puntare all’eccellenza.
      Infine, mi hai incuriosito, cosa fai di bello per la cura della qualità?
      Grazie per il tuo contributo 😉

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