Hotel e Spa Design, nuove idee per ospitalità e benessere

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Il bagno accessibile…amarcord

Prima di passare ad altri interessantissimi argomenti, con questo post mi piacerebbe chiudere il discorso della progettazione dei bagni accessibili in hotel, riprendendo alcuni importanti concetti nell’ottica di fornire strumenti per arrivare a soluzioni sempre vincenti.
E per parlare di futuro, faccio un piccolo salto personale nel passato, per condire i contenuti con un pizzico di curiosità.

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Il bagno accessibile

Amo scrivere e di articoli, negli anni, ne ho scritti parecchi, senza che mi sia passata la voglia né la creatività per farlo: ormai spazio da hôtellerie a benessere e arrivo a tanti altri argomenti su cui focalizzo costantemente i miei studi.
Ma tutto ha avuto un inizio: era il lontanissimo 2003 e un giovane architetto debuttava nel mondo dell’editoria grazie all’incosciente fiducia di Wellness Design, che nel secondo numero di quell’anno pubblicava il mio primo articolo: “L’eliminazione delle barriere architettoniche in hotel: l’ambiente bagno
Al di là della forma di scrivere profondamente cambiata, evolutasi fino a diventare una nuova professione – quella di copywriting e content creator – per curiosità sono andato a rileggere le mie pagine e ho trovato numerosi concetti ancora attualissimi e fondamentali per la progettazione dei bagni accessibili:

Nel mondo dell’ospitalità, in particolare, “accessibilità per tutti” diventa lo specchio del vero senso di accoglienza alberghiera”: quanto è vero ancora oggi?
Ma se a livello teorico è universalmente ineccepibile pensare di prevedere spazi che tengano conto della loro fruizione con la sedia a rotelle, spesso la sensibilità verso questi aspetti viene messa da parte perché ritenuti in contrasto con lo sviluppo delle strutture alberghiere”.

Addirittura, come già scrivevo nell’ultimo articolo, alcune strutture alberghiere si trovano costrette a “sacrificare” o svendere (almeno) due preziose camere!
“Per comprendere il perché di questi termini, è necessario immaginare di fare un giro in queste stanze: se da una parte le camere da letto non si presentano differenti dalle altre, i bagni sono caratterizzati, la maggior parte delle volte, da forti inestetismi e sproporzione degli spazi, che inequivocabilmente denunciano la loro destinazione.
Questa situazione non è sfuggita alle aziende produttrici – tra cui la Ponte Giulio  – che hanno recepito tali problematiche ed hanno agito approfittando anche dello spunto offerto dalle normative, che possono essere interpretate in modo flessibile e che, perciò, spingono verso un atteggiamento di sperimentazione e verifica di nuove proposte tecniche.
La normativa, infatti, si prefigge di essere solo un punto di partenza per la ricerca di soluzioni diverse ed è volta ad evitare vincoli troppo rigidi che inviterebbero a standardizzare progetti e produzioni destinati ai disabili, scaturendo nella definizione di mortificanti “spazi per handicappati”.

L’interpretazione delle esigenze funzionali, miscelata ad un po’ di immaginazione, attraverso lo studio delle forme e del colore, ha portato in alcuni casi alla creazione di linee di accessori  coerenti con le esigenze di un ambiente bagno curato ed attento ai valori estetici.
In albergo, infatti, il bagno gioca sempre un ruolo importante che va al di là della semplice funzionalità: l’ospite vi cerca comodità, eleganza, pulizia e, a volte, qualcosa di particolare, desiderando un ambiente diverso da quello della propria abitazione.
Nell’obiettivo di conferire questo valore aggiunto anche alle camere destinate alla fruizione con la sedia a rotelle, è necessario, ad esempio, superare il concetto tradizionale di maniglione.
Il valore estetico che ne deriva risulta innovativo: si può, così, parlare veramente di “arredo bagno”, arrivando ad una coerenza progettuale dell’intero spazio: lo studio di sostegni sagomati, l’idea di maniglioni attrezzati, con porta scopino, porta rotolo, i porta salviette, il maniglione della doccia come asta per il flessibile e, all’occorrenza, come sostegno per il sedile, permettono di superare il diffuso concetto di “spazio sfortunato”.

In sostanza, noi architetti, sfruttando queste nuove produzioni, siamo liberi di esprimerci nella progettazione di questi spazi con creatività ed estro, non più solo a livello distributivo ma puntando, come per le altre tipologie di interventi, alla ricerca della qualità architettonica

Cosa aggiungere di più?
Forse una sola riflessione, un po’ amara: ero già bravo all’epoca nell’evidenziare la strada da seguire per la corretta dei bagni accessibili al passo con i tempi? Oppure il settore soffre di una staticità pazzesca tanto che, a distanza di tanti anni, ci ritroviamo ancora a dover affrontare gli stessi problemi? Lascio a Quelo (*) la risposta

(*) Quelo, nuovo culto monoteista basato sulla venerazione e sulla diffusione della parola dell’entità astratta chiamata Quelo, discesa sulla Terra nei panni di un comuno pezzo di legno. Guidato dalla parola di Quelo, Corrado Guzzanti ha scritto il libro che dà risposta al nostro quesito

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