Hotel e Spa Design, nuove idee per ospitalità e benessere

UNA RISPOSTA NUOVA

Ho in lavorazione diversi post, ultimo dei quali legato alla mia recente esperienza alla fiera internazionale Piscine Global, chiusa a Lione il 18 novembre, ma prepotentemente si è fatto largo il desiderio di parlarvi delle forti emozioni nate dall’incontro con uno dei miei grandi miti: il designer Karim Rashid.

foto04Avevo già scritto un post sulla sua creatività in occasione del Salone del mobile di Milano, ma ascoltarlo di persona mi ha esaltato così tanto che non vedo l’ora di trasmettervi la passione suscitata dal racconto della sua esperienza: non insegnamenti fini a sé stessi ma la rappresentazione del mondo odierno in cui si inserisce il suo lavoro che, senza compromessi, guarda al futuro.
Sono parole che condivido completamente e che identificano i pensieri che cerco di trasferire nel mio lavoro professionale e nei progetti di alberghi o di centri benessere. Attraverso i concetti presentati da Karim Rashid, spero proprio di riuscire a rappresentarvi quella che ritengo essere l’unica strada da intraprendere per poter realizzare un’attività di successo votata all’accoglienza degli ospiti in hotel o in una SPA.

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L’occasione è stata la presentazione del Rufa Contest, concorso indetto dalla Rome University of Fine Arts (Rufa, per l’appunto) – centro didattico multidisciplinare e internazionale per la formazione nel campo dell’arte, design e comunicazione – di cui Karim Rashid è stato presidente di giuria per l’edizione del 2016.

TEMPTATION CANCUN RESORT

Di fondo, il designer ha parlato della consapevolezza di vivere in un mondo digitale, ben diverso da quello analogico: una dinamicità data dalle ormai assimilate abitudini tecnologiche che si contrappone ad una staticità che ha contraddistinto epoche passate. Ognuno di noi si pone in questo contesto con un forte potenziale creativo, che verrà sviluppato solo da chi si mette in gioco per sviluppare nuove idee.
Il “pensiero originale“, volto a realizzare qualcosa mai creato dai quattrocento miliardi di persone vissute finora nella storia dell’uomo: una bella sfida alla quale il creativo risponde come un bambino che, non avendo storia propria, crea, costruisce e disegna un mondo nuovo.

In quest’ottica, il passato assume un significato profondamente diverso rispetto a quello per il quale viene preso come esempio e spudoratamente copiato in virtù di un presunto recupero di eleganza e di stile: rispetto, assolutamente sì, ma perché rimanere attaccati a qualcosa che non corrisponde più alle nostre esigenze di vita?
Perché fare qualcosa che non appartiene al nostro tempo?
Perché abbiamo nostalgia di un mondo in cui non siamo mai vissuti?

Il mondo è cambiato! Non è più bidimensionale come una volta e, attenzione, neanche più tridimensionale! La quarta dimensione – il tempo – è entrata a far parte delle nostre vite: soltanto un mondo esperienziale può farci sentire vivi!
Perché invece perseveriamo nell’appiattire qualsiasi differenza?

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Abbiamo paura di allontanarci dall’uniformità, e questo è molto triste perché, in realtà, un universo impostato secondo assi cartesiani non esiste in natura e non corrisponde alle nostre esigenze.
Le bellissime forme fluide e armoniche che escono dalla matita di Karim Rashid rappresentano appieno l’idea che in natura linee rette non esistono: viviamo in una realtà organica, noi stessi siamo esseri organici, ma ci ostiniamo, invece, a ridurre tutto in schemi statici, monotoni ed omogenei!

Il design, il pensiero originale e la creatività devono dare una risposta nuova e un nuovo impulso al nostro tempo, senza compromessi e con quel coraggio che ci permette di smettere di vivere nel passato.

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Riprendo da uno dei miei vecchi post una frase sull’hotellerie di Karim Rashid che, nella sua semplicità, riassume tutti questi concetti:

Alcuni alberghi di oggi danno l’impressione di essere ancora immersi nel secolo scorso.
Questa è l’ultima sensazione che voglio dare”.

Come non essere d’accordo?
Come non accorgersi che quella rappresentata da Karim Rashid è l’unica strada per poter affrontare il presente ed il futuro?

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foto03Che emozione: la pelle d’oca di trovarmi di fronte a chi ha tracciato con queste idee un percorso che porta diretta al futuro, senza fermate intermedie.
Sono pensieri che, nel mio piccolo (e con molti più compromessi a cui soggiacere, purtroppo) sto sostenendo ad alta voce, per la realizzazione di strutture ricettive che abbraccino la dimensione esperienziale dell’ospite che entra in hotel e che, come ho scritto già milioni di volte, non si accontenta più di comprare solo un soggiorno; per la concezione di spazi benessere che non siano creati con lo stampino; perché le SPA non forniscano solo una risposta scontata alle aspettative di ospiti che, al contrario, vanno fortemente sorpresi ed emozionati così da rispondere alle loro esigenze di benessere profondo; più in generale, per la materializzazione di ambienti e oggetti che possano fornire una risposta reale e innovativa alle esigenze di vita dei nostri giorni.

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foto03Nelle immagini: Temptation Cancun Resort


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