“Se tu hai una mela ed io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”
George Bernard Shaw
Meno di una settimana alla Design Week e Milano è già in fermento, scossa dall’energia positiva di tutti i professionisti e le aziende, nazionali e internazionali, che si buttano a capofitto sull’evento, uno dei più importanti del genere.
Nelle Settimane del Design organizzate in altre città non sono riuscito a trovare nulla di lontanamente simile a quello che coinvolge l’intera città di Milano, persino nella bellissima Parigi, che ritengo una delle città più affascinanti al mondo, specie quando si parla di design, architettura e innovazione.
Non solo Salone del Mobile nei padiglioni di Rho, ma una città intera che diventa fiera, grazie all’organizzazione dei molteplici eventi sparsi in tutte le zone.
Tutti già parlano di Design Week: il web e i social network rimbombano di post con i programmi, le guide in cui sono segnalati eventi imperdibili e i percorsi nei design district.
Al di là del sito del Fuorisalone, dove sono riportate tutte le iniziative (oltre al countdown, dovesse servire…), ho trovato interessante ed esplicativo il post di Elisa, riportato su easyrelooking.com, con la divisione chiara delle varie zone, da prendere in considerazione specie per chi vuole orientarsi e non conosce come “funziona” la manifestazione in giro per la città.
Lei punta e consiglia il Brera Design District, ma io “tifo” decisamente per zona Tortona. Vedremo quest’anno, a brevissimo, come se la caveranno entrambe.
[Leggi il post di Elisa]
In attesa di immergerci nell’atmosfera creativa, tra i tanti mi ha incuriosito anche un articolo che riporta notizie sulla prima edizione del Salone Internazionale del Mobile, che risale al 1961. E’ grazie a Laura, che scrive su arredativo.it, che scopriamo i primi passi di una manifestazione che è giunta ai nostri giorni diventando un evento di riferimento nel panorama internazionale, nato dall’iniziativa di un gruppo di imprenditori italiani del settore del mobile.
[Leggi il post di Laura]
Altri tempi, quelli in cui si riunivano le eccellenze e, facendo squadra, tiravano l’idea fuori dal cilindro? Certo, altri tempi, anche altre opportunità, probabilmente, ma anche altra voglia di fare piuttosto che piangersi addosso.
Erano gli anni della ricostruzione post-bellica e creare questo evento ha reso concreta l’occasione di incontro tra l’offerta delle aziende e la crescente domanda di arredi. Una dimostrazione che dopo ogni tempesta viene il sole e che attraverso l’intuito e la creatività, sebbene vessati da situazioni economiche non proprio rosee, è possibile superare qualsiasi crisi.
Questo è ciò che mi aspetto dalla prossima Design Week: toccare con mano il risultato dell’eccellenza di chi non si è fatto piegare dalle difficoltà e ha continuato a camminare sulla strada dell’innovazione e delle idee; le nuove idee, quelle dei sognatori che riescono a non bagnarsi con la pioggia perché hanno la testa nelle nuvole ma che, però, allo stesso tempo hanno i piedi sulla terra per realizzare concretamente le loro soluzioni. E intanto, inseguono il loro sogno di creatività, a prescindere da quello che gli succede intorno.
Lo so, sto già filosofeggiando troppo. Sarà che sono entrato in anticipo, trasognato, nell’atmosfera della Design Week?
E tu cosa ti aspetti dall’imminente Design Week? Parliamone nei commenti
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Photogallery: i manifesti storici del Salone del Mobile di Milano (fonte: www.donnamoderna.com)
1 commento
Bell’articolo mi piace! interessante il percorso del Salone del Mobile dal 1961 ad oggi. E grazie per aver citato il mio post 😉