“E se cambiassimo tutto? I codici, le norme e le convenzioni? E se portassimo uno sguardo nuovo sul mondo per meravigliarsi di più?”
Le parole di Nicole Masïon, direttrice di redazione di Design@Home, mi sono sembrate veramente più che adatte per introdurre il mio pensiero riguardante l’approccio ad un progetto e, in particolare alla progettazione del pianeta hotel e del futuro delle SPA.
Sono sempre pervaso da infinita curiosità che mi porta a cercare, a studiare, ad approfondire, a leggere libri, articoli, web post e quant’altro possa accrescere la mia creatività, ad alimentare le mie visioni da trasformare in mille progetti – dal piccolo oggetto al grande edificio – ad interagire con amici blogger e colleghi architetti che mi permettano di alimentare la mia insaziabile anima di artista.
Ancora ricordo quando la professoressa di italiano del liceo chiese a tutta la classe cosa avremmo voluto fare da grandi. La mia risposta fu “l’artista”: pur non sapendo ancora in cosa mi sarei cimentato, ero già affascinato da mille forme di arte, dalla pittura al disegno, dalla musica alla poesia, dallo spettacolo alla fotografia: da tutto ciò che è frutto di una ricerca, che va oltre ciò che sembra e che diventa una visione di futuro.
Sono atterrato sull’architettura e sul design, appassionato del mondo alberghiero in cui trasferire il mio essere artista.
E oggi, progettare un hotel e un centro benessere non può voler dire che interpretare il progetto con l’occhio dell’artista, guardando oltre: oltre le convenzioni, oltre le norme, oltre le regole che portano a standardizzare tutto, troppo!
Ogni tanto mi sento dire: “architetto, qui utilizzerei questa soluzione perché la gente si aspetta così”, oppure, “fare qualcosa di più normale, perché le persone pensano che solo classico corrisponda ad elegante”, o ancora “resterei su questo materiale perché è il più usato da tutti”.
Basta percorsi stereotipati!
Dove sta la sorpresa?
Come creare l’emozionalità?
Come poter riuscire a meravigliare ancora se appiattiamo le nostre proposte?
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: centri benessere tutti uguali (o molto simili, anche nei contenuti) o alberghi che non emozionano più, vestiti a Roma come a Parigi, a Londra come a New York!
Parliamo di hotel del futuro e poi ci ritroviamo nel terribile incubo del “già visto (e rivisto)”!
Dov’è la fantasia?
E di SPA del futuro abbiamo avuto modo di parlare nell’incontro di formazione organizzato da Wellness Design tenuto il 14 marzo a Milano, in cui abbiamo condiviso contenuti nuovi che possano portare a realizzare centri wellness veramente diversi, pur senza mai dimenticare di mettere l’ospite e il suo benessere profondo al centro di tutto!
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Spesso è molto difficile anche per chi investe riuscire a fidarsi di un approccio diverso da quello consueto. Spesso manca il coraggio di seguire percorsi nuovi e, soprattutto, di abbracciare un pensiero, come quello che sto cercando di tradurre in parole, che vuole anticipare una strada piuttosto che seguirne una già tracciata, come fanno tutti.
Per questo, invito sempre anche i miei clienti a condividere, in primis, la curiosità per tutto ciò che circonda il progetto da realizzare, affinché possa essere non la copia di qualcosa, ma si ponga sul gradino successivo a quanto già è stato fatto.
Non è mai troppo tardi per cominciare a ragionare in grande!
Mai troppo presto per decidere di osare un po’ di più, magari anche approfittando di qualche interessante finanziamento che in questo periodo sta facendo capolino in qualche Regione, come ad esempio il Veneto, senza mai dimenticare, però, che infondere un’anima nuova ad un hotel o ad una SPA non è mai una questione economica ma, soprattutto, di nuova mentalità.
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