A volte guardare avanti vuol dire seguire percorsi inesplorati, strade nuove diverse da quelle battute da tutti, allo stesso tempo pericolose quanto meravigliose perché ti portano a scoprire nuovi mondi che devono ancora mostrarsi in tutta la loro bellezza. Il coraggio necessario per superare i rischi di un percorso ignoto viene ripagato dalla soddisfazione e gratificazione di risultati fino ad allora insperati.
È la strada delle idee, dell’innovazione, un modo nuovo e un approccio diverso e non convenzionale alle cose che fanno tutti e che, ormai, hanno perso la loro efficacia, proprio perché seguite da tutti.
Lo so, sembra un discorso molto filosofico; eppure, il concetto racchiude in poche righe tutto ciò che si “predica” da diversi anni nel settore alberghiero…e non solo!
LO STUDIO STEFANO PEDICONI FESTEGGIA 20 ANNI DI ATTIVITÀ
A 20 anni dalla fondazione del mio studio di architettura ed interior design (2004-2024), mi trovo a riflettere non solo su come si è evoluto il settore ricettivo e sul suo futuro, ma anche sul cambiamento di una professione che mi vede attore in prima persona.
Ho già scritto in altre occasioni che una volta facevo “solo” l’architetto. Oggi, per quanto ami ancora la professione, è una definizione troppo limitata per rispecchiare il mio lavoro, che si è evoluto parallelamente alle necessità di un settore che non ha più bisogno solo di un tecnico progettista.
La strada nuova sulla quale dovrebbero lanciarsi le strutture ricettive per restare al passo del cambiamento richiede un approccio professionale diverso ed è quello che, in maniera del tutto naturale, ha portato all’evoluzione del mio lavoro progettuale.
La nuova professione? Leggi anche “Contaminazione”
Ma il processo non è indolore: ecco le difficoltà di esplorare nuove strade.
Hai l’intuizione che sia necessario un approccio nuovo, creativo, fatto di idee diverse che partono da uno studio profondo del mondo alberghiero, degli ospiti, dei servizi, di come concepire immagini nuove, di come comunicare in maniera differente.
Hai capito, hai una visione chiara di come affrontare il futuro: eureka!
…poi ti giri e ti ritrovi solo!
Ma come? È così evidente che un hotel abbia bisogno di un approccio creativo globale: non è ovvio per tutti che sono cambiati gli ospiti, il modo di viaggiare, i servizi, le esigenze, la comunicazione?
Il settore ricettivo è, ormai, in continua evoluzione e la gara a chi si veste meglio non è più sufficiente ad affrontare la competizione sul mercato. Per vincere, oggi, è necessario uno sforzo che va oltre i parametri solitamente utilizzati per valutare la qualità dell’offerta ricettiva (e non cito neanche la classificazione con le stelle, perché parlerei di preistoria!).
Parole come autenticità, sostenibilità, benessere, qualità del servizio sono diventati il punto di partenza di una progettazione nuova, non il traguardo da raggiungere.
Eppure…la realtà è che mi guardo intorno e mi rispecchio nelle parole della curatrice e storica d’arte Aindrea Emelife, che cito di seguito:
“Essere un precursore può rivelarsi controproducente
perché nessuno ti comprende appieno.
Hai delle idee geniali che sfidano i limiti ma i committenti vogliono andare sul sicuro
e preferiscono le certezze perché funzionano da sempre”
HOTEL STYLIST, DESIGNER DI IDEE E DESIGN-TELLING
Ruoli come quello dell’Hotel Stylist, introdotto nel settore parecchi anni fa per far capire un lavoro che supera i limiti tecnici dell’architetto, oppure del Designer di idee, che mi risuona nella testa in quest’ultimo periodo per far capire il valore dello studio di un concept, rimbalzano violentemente su un muro di gomma di chi preferisce girare la testa al cambiamento.
Concetti nuovi come il Design-telling o “progettazione narrativa” – che presento in questa sede per la prima volta per indicare l’importanza per il progetto di saper raccontare la storia e trasmettere l’anima dell’hotel agli ospiti attraverso immagini e parole – sono più difficili da trasmettere a chi vuole rimanere sordo tappandosi le orecchie con la falsa sicurezza della standardizzazione.
“La progettazione narrativa non è altro
che avere le idee chiare sugli ingredienti base della storia che desideri scrivere. 4
Capire come mescolarli e portarli a cottura”
Stefania Crepaldi, editor freelance e autrice
Ecco il design-telling: raccogliere nuove idee, contaminarle, mescolarle, dare loro vita affinché rappresentino un insieme coerente tale da riuscire a trasmettere agli ospiti la storia che l’albergo vuole presentare loro.
Riprendendo il discorso, perché uscire dalla comodità della zona di comfort, visto che “tutti fanno così perché si è sempre fatto così”? Che ne parliamo a fare se, poi, manca il coraggio di rimboccarsi le maniche e mettersi all’opera?
GRAZIE!
Ahimè, Sembro caduto anche io nella diffusissima pratica della lamentela.
In realtà, non voglio affatto lamentarmi, perché sono convinto delle mie idee e continuo a perseverare sull’onda dei piccoli successi che mi accompagnano.
Ed è per queste soddisfazioni che voglio esprimere la mia gratitudine più sincera ai clienti che hanno capito e hanno creduto nel mio approccio e che mi hanno dato la possibilità di sviluppare progetti nuovi.
In 20 anni (e 10 anni di blog) ne sono nate di idee – tra progetti di ricerca, concept, ecc. – moltissime delle quali ancora valide.
INCONTRIAMOCI OFF-LINE: I NUOVI APPUNTAMENTI
[Save the date…calendario a fondo pagina]
Nel momento in cui vi scrivo, mi accingo ad affrontare un periodo denso di appuntamenti per il settore ricettivo in cui presenterò, tra le altre cose, il progetto di una camera (veramente) inclusiva che stiamo realizzando nel Garnì Roberta, in località Malga Ciapela (BL), ai piedi della Marmolada.
È frutto di un progetto di ricerca approfondito – di cui scriverò in altra occasione – che ha portato alla realizzazione di una camera accessibile a tutti, dai disabili motori agli ipovedenti, dagli ipoudenti ai daltonici, dalle famiglie con bambini piccoli agli anziani: questa è l’inclusività, parola che riempie la bocca di molti (a partire dai politici alle ultime elezioni) ma per la quale, nel concreto, si è fatto ancora molto poco.
La mia grande sorpresa è che nel settore alberghiero, quello che è stato fatto finora è niente (…e tanta sterile comunicazione per farsi belli agli occhi degli ospiti). E mi piacerebbe essere smentito…
Che ne dite se ci incontriamo per festeggiare off-line i 20 anni dello studio ai prossimi appuntamenti, organizzati da Wellness Design?
Segui questo link alla pagina del blog dedicata agli appuntamenti off-line per i dettagli
Bologna 26-27 settembre, Cersaie
Disegna la tua casa + incontro “Spazi inclusivi e di benessere per il mondo dell’hospitality” al Café della Stampa)
Rimini, 8-11 ottobre, TTG/In&Out Expo
Fiera + incontro “Sostenibilità ed inclusività: la verità nella progettazione e nella comunicazione dell’hôtellerie” alla Poolwide Arena
Milano, 25 ottobre
“Progettare SPAzi per il benessere”, giornata di formazione sul benessere
Milano, 22 novembre
“Spazi inclusivi per l’hospitality”, giornata di formazione sull’hôtellerie
Vi aspetto super-numerosi