Un paio di anni fa esordivo in un post scritto in occasione della Design Week di Milano evidenziando il fatto che, pur vestendo sempre di nero, amo i colori, che utilizzo in maniera attiva nei miei progetti.
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Direi, anzi, che il colore ha proprio un ruolo chiave, soprattutto nell’hotellerie e nel benessere, in cui la sua importanza nella concezione di ambienti emozionali, accoglienti e caldi è evidente.
Non solo tinteggiature, che oggi alcune aziende elevano ai massimi termini grazie ad effetti sulle pareti che lasciano a bocca aperta: parliamo di luci, di immagini o di materiali che, nel loro insieme, contribuiscono al fascino di una camera di albergo o all’emozionalità di una SPA.
Per questo motivo e per la voglia di raccontare qualcosa che potesse presentare la mia personale interpretazione del colore in un progetto, all’occasione di progettare una mostra al Sia Guest – Salone Internazionale dell’ospitalità in programma a Rimini dal 13 al 15 ottobre 2016 – non ci ho pensato due volte e l’evento I Love My Wellness, organizzato da Wellness Design, ha preso vita sotto il nome di ”A Color Life – Vivere a Colori“.
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Ho scoperto solo dopo la coincidenza con il titolo dell’ultimo lavoro di Alessandra Amoroso, ma ho ritenuto “Vivere a colori” veramente appropriato per spiegare lo spirito dell’iniziativa: siamo circondati dal colore attraverso il quale traduciamo la bellezza e l’estro, la fantasia e la spensieratezza, l’allegria e la gioiosità. Sono tutti sentimenti positivi che se influenzassero maggiormente la nostra vita, renderebbero migliori le nostre giornate, troppo spesso cupe come un film in bianco e nero.
Quale migliore strumento del colore per portare benessere agli ospiti di un hotel o di una SPA?
Il colore diventa elemento che imprescindibilmente caratterizza i nostri ambienti, ancora più importante per la necessità di proporre agli ospiti un’esperienza emozionale nell’offerta di un percorso di benessere nei centri wellness o nella proposta di un soggiorno in hotel.
È finito il tempo in cui ci si appiattiva verso tinte sobrie e neutre in virtù di una presunta eleganza: no, dall’altra parte non è necessario creare ambienti psichedelici per lavorare con il colore. Il valore del progetto, anche in questo caso, diventa fondamentale per poter gestire in maniera coerente tutte le tonalità in gioco: spesso un tocco di colore è sufficiente ad accendere un ambiente e contribuire a renderlo accogliente per chi lo utilizza.
Logo del primo convegno sulla Wellness Room tenutosi a Napoli nel 2004
Al Sia Guest presentiamo una nuova Wellness Room, una camera concepita per il benessere dell’ospite: un tema molto inflazionato in questo periodo in cui vengono vendute come Wellness Room delle camere che hanno semplicemente una chaise longue o una cyclette accanto al letto o una vasca nella stanza.
Ma di che benessere parliamo?
Rivendico la paternità del progetto di ricerca originale, sviluppato già nel 2004 grazie ad una serie di collaborazioni che ne hanno fatto uno studio complesso, che va dall’approfondimento delle migliori soluzioni per l’involucro edilizio (isolamenti, bioarchitettura, ecc.) allo studio degli aspetti percettivi (progettazione dello spazio, il colore, gli arredi, ecc.).
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“The Wellness Room, come creare benessere negli alberghi” – Intervista
“Wellness Room, concepire la camera per il benessere dell’ospite”
Ho trovato nel mio archivio la prima presentazione della Wellness Room fatta in occasione i Aestetica, Napoli 8 novembre 2005 in cui riportavo:
“Quanto più l’ambiente circostante è aspro e senza vita, tanto più tendiamo a essere stanchi, tesi e logori. Quanto più è piacevole e vitale, tanto più ci sentiamo rigenerati, rilassati e in forma…” Christopher Day, architetto, autore di “Places of the soul”.
…è la genesi del mio progetto di ricerca, un concetto che rappresenta il punto di partenza dal quale nasce lo studio di una Wellness Room che si orienta al benessere delle persone nell’ambiente in cui si deve sublimare: la camere di hotel!
Leggi la presentazione completa del 2004
Anche nella mostra di quest’anno ho giocato con lo spazio e con le forme, una delle caratteristiche della mia progettazione, nella realizzazione di un’area in cui le varie zone della camera – letto, area relax, area benessere – si intravedono attraverso le pareti realizzate con elementi spaziati tra di loro oppure con pannelli, disegnati dal mio studio, con ali orientabili colorate apribili a piacimento, che permettono di vedere dall’esterno ma di non entrare.
La mostra è completata da una zona benessere in cui torna protagonista Welly, centro benessere trasportabile realizzato ormai qualche anno fa su nostro progetto che rappresenta ancora un’idea innovativa a servizio delle strutture ricettive che vogliono ampliare la propria gamma di servizi orientandosi al benessere senza dover necessariamente investire nella realizzazione di un centro benessere fisso (per mancanza di volumetria disponibile, a causa della stagionalità della struttura o semplicemente per provare ad offrire qualcosa di nuovo alla propria clientela).
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Il colore, declinato nelle varie aree della mostra, diventa il filo conduttore dell’intero allestimento, enfatizzato dalle tonalità accese che dialogano tra di loro in una palette che vuole infondere allegria e spensieratezza a tutto l’insieme, che ha l’obiettivo di tradurre il concetto di “benessere” proprio attraverso la gioia delle gradazioni che si inseguono negli spazi realizzati.
“A Color Life” è stat anche una nuova occasione per fare cultura del benessere e dell’ospitalità, attraverso lo scambio professionale e la condivisione di idee volte all’innovazione del settore. Grazie alla collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Rimini, il giorno 13 ottobre è stata una giornata dedicata alla piena formazione sulla progettazione di centri benessere e SPA: stavolta il corso di Wellness Design, per il quale mi occupo della direzione tecnica, ha ottenuto anche il riconoscimento dei crediti professionali per gli architetti!
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