Hotel e Spa Design, nuove idee per ospitalità e benessere

NUOVI FINANZIAMENTI PER L’OSPITALITÀ: SEI PREPARATO?

Ogni tanto ritornano: sto parlando di nuovi finanziamenti per il settore alberghiero, che in Italia ha tanto bisogno di incentivi per riqualificare un patrimonio per la maggior parte non più adeguato alle richieste di mercato. Eppure, per quanto i contributi rappresentino un’occasione, per l’ennesima volta sembra un miraggio potervi accedere, a causa di tempistiche talmente strette che risulta davvero difficile riuscire a presentare tutta la documentazione richiesta entro i termini – dal 1° al 31 luglio 2024, con priorità in ordine di presentazione. Che sia l’ennesima “montagna che partorisce un topolino”?

finanziamenti per l'ospitalità

Sarà il caso di ristrutturare? – Immagine by Eleonora Costi, photographer & content creator

In realtà, i finanziamenti sono più che validi: parliamo di 780 milioni di euro, tra contributi a fondo perduto e quelli per il finanziamento agevolato, previsti per interventi che, in particolar modo, riguardano la sostenibilità e la riqualificazione energetica, quella antisismica e l’eliminazione delle barriere architettoniche come interventi trainanti. Partendo da una di queste categorie di lavori, è poi possibile prevedere interventi edilizi su edifici esistenti (la “classica” ristrutturazione o manutenzione straordinaria), l’acquisto di arredi, la digitalizzazione ed altre opere, compresa una quota parte delle spese professionali.

Hotel Milano – Malice photography

È interessante anche che il bando sia aperto a tutti, alberghi, agriturismo, strutture ricettive all’aria aperta, imprese del comparto turistico (per quello che vogliamo intendere…), ricreativo e fieristico, fino ai complessi termali, porti turistici, parchi tematici e stabilimenti balneari.

Come mai ritorna in auge il bando del 2023?
Perché le domande ricevute – e finanziate – non hanno esaurito i fondi disponibili (a suo tempo pari a 1 miliardo e 380 milioni di euro). Un’ottima notizia per chi non è riuscito a rientrare nelle tempistiche previste l’anno scorso, un po’ meno per chi, preso atto della riapertura del bando, si trova a fare i conti con le scadenze imminenti.

LA CHIAVE È PREPARARSI
Rimandando in privato [scrivi a mail@stefanopediconi.it per ulteriori informazioni] il doveroso quanto interessante approfondimento per tutti gli aspetti tecnici, le modalità di erogazione dei finanziamenti e i lavori ammessi e non, questa nuova opportunità di contribuzione economica ha sollevato alcune riflessioni, che mi piacerebbe condividere e sulle quali aprirei il solito confronto tra di noi.

Sono certo che chi lavora in hotel è più che consapevole quando la propria struttura ricettiva è arrivata al punto di non ritorno e quando l’immagine, la distribuzione dei servizi o la funzionalità cominciano ad essere compromesse, troppo distanti dalle richieste del mercato e dalle aspettative degli ospiti.
Eppure, non ci si prepara mai per tempo ad affrontare una fase di riqualificazione.

Un salto nella SPA? – Immagine by Bevlea Ross, photographer “Hotel Hell”

Riprendendo una citazione azzeccatissima di Mauro Santinato della Teamwork: “Quando le cose vanno bene, per l’albergatore non c’è bisogno di ristrutturare; quando vanno male…bé, non è proprio possibile investire per ristrutturare…
Potremmo sorridere, ma è la triste realtà: è questo che porta a procrastinare tutta una serie di interventi che hanno reso, oggi, gran parte del patrimonio alberghiero obsoleto.

Poi arrivano i finanziamenti: bingo!
Occasione perfetta…se non fosse per il fatto che bisognerebbe già essere pronti per poter attingere ai fondi a disposizione. E, quindi, che si fa?

LA PAURA DI SPENDERE INUTILMENTE
Perché anche se risulta evidente la necessità di cambiare qualcosa, si finisce con il trovarsi sempre impreparati?

Da una parte, come nel privato, anche nel settore ricettivo vige spesso il fai-da-te: l’albergatore conosce la propria realtà, il suo mercato, il target della clientela, il suo bacino di utenza e questo conduce spesso a fare l’errore di pensare di non aver bisogno di un supporto professionale che, in affiancamento (e non in sua vece) possa tracciare la strada per riportare l’hotel al passo con i tempi.

Difficilmente si parte da un piano di sviluppo, da un’analisi di mercato affidata ad un consulente specializzato e dallo studio di un concept che possa diventare strumento di vendita, comunicazione e marketing per l’hotel, una volta sviluppato in un progetto di riqualificazione coerente.
Più frequentemente, si segue un approccio che porta a tradurre tutto solo in termini di spesa: quanto devo investire per riportare la struttura sul mercato? Sempre troppo!
D’altronde, in hotel sappiamo che la somma di piccoli costi fa un totale sempre troppo elevato e questo blocca qualsiasi decisione di investire, finché proprio non risulta estremamente necessario.

COSA POSSIAMO FARE
Qual è la soluzione?

Investire, certo, ma sull’idea!
Prepararsi, ovvero, procedere con gli studi e le analisi che permettono di tracciare il percorso da seguire per una futura riqualificazione.
Individuare il concept, il fattore di unicità che potrebbe, al momento opportuno, permettere alla struttura di distinguersi sul mercato
Stabilire le priorità, privilegiando quegli aspetti nei quali il cliente percepisce valore e qualità.
Lavorare su carta, analizzando costi e investimenti, programmando eventuali fasi di lavorazione e tempistiche di intervento

Adattando una citazione di Steve Jobs, condivido assolutamente che “investire in tempo di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano

E QUANTO COSTA?
Vogliamo parlare di soldi?

Quasi nuovo… – Foto by Thomas Windish

Quanto pensate sia necessario investire per sviluppare un’analisi preliminare del genere?
A seconda dell’ammontare dell’investimento generale della riqualificazione, possiamo parlare in media dell’1-3 %, numeri che possono scendere per interventi di milioni di euro o che possono attestarsi su cifre poco più alte per interventi minori.

Il problema più diffuso, spesso, non è la cifra quanto la percezione di spendere inutilmente, per un lavoro su carta che sembra non portare a nulla di concreto. Il più delle volte emergono pensieri limitanti che evidenziano che non è con uno studio di fattibilità che la situazione di un’attività da risollevare migliora da un giorno all’altro; non è con lo sviluppo di un nuovo layout che risolvo i problemi concreti della struttura, né con lo studio del concept che rinnovo l’immagine di un hotel da svecchiare.

Incaricherò queste analisi quando sarò pronto a ristrutturare!
Lo farò al momento giusto!
Aspetterò il momento opportuno!
Rimanderò a tempi più favorevoli!

E così, il bando di finanziamento sarà sfruttato da tutti gli imprenditori che saranno già pronti con un’idea valida nel cassetto. L’investimento in quello che era il loro sogno trova nei nuovi incentivi a disposizione una possibile strada da percorrere per diventare realtà.

A questi imprenditori non è servito essere Einstein per capire che il settore si sta muovendo verso la sostenibilità, incentivando qualsiasi nuova forma di risparmio energetico e favorendo l’inclusività (voci considerate nel bando Fri-Tur): non hanno avuto bisogno del testo del bando per sapere quali sono gli aspetti che, in generale, si cerca di incentivare nello sviluppo delle strutture ricettive.

Non gli sono serviti anni di studio per arrivare a comprendere che solo con un carattere distintivo forte è possibile porsi in pole position sul mercato.
Non gli è stato difficile capire che è necessario cambiare in funzione delle rinnovate esigenze degli ospiti e svecchiare una struttura diventata vintage per gli anni sulle spalle.

Hanno scelto di prepararsi, di lavorare per trovare l’opportunità di trasformare le loro idee in realtà tangibile ed ora si trovano l’occasione di sfruttare i nuovi incentivi servita su un piatto d’argento.

È ora di darsi da fare: prima l’idea, poi il finanziamento.
Ci accorgeremo che qualsiasi bando diventa facile ed accessibile quando a monte c’è già un’idea chiara.

Leggi anche “Lo studio di fattibilità…questo sconosciuto!
Contenuti ed obiettivi di un fondamentale strumento di sviluppo


Nota sulle immagini:
Parlando di strutture ricettive da riqualificare, le immagini allegate all’articolo rappresentano evidentemente una provocazione: sono hotel abbandonati oppure sono state create appositamente con l’AI dagli artisti Eleonora Costi e da Bevlen Ross (Progetto “Hell Hotel”). 
Volutamente, non sono state riportate immagini di alberghi in esercizio che, a volte, sono più tristi di quelli abbandonati. 

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