Provate a porre a chiunque la domanda: le dimensioni contano? Di qualsiasi cosa si parli, la risposta sarà sempre e ovviamente di sì…eccome! Eppure c’è una realtà in cui è possibile anche pensare il contrario.
Quanto pensate debba essere grande, almeno, un centro benessere? Sono sufficienti i 100/150 mq o sarebbe opportuno arrivare almeno ai 200/300 mq per poter parlare di una situazione con servizi minimi attraverso i quali poter raggiungere il vero benessere?
Il 90% dei clienti che si avvicinano al mio studio professionale con l’intenzione di sviluppare un’iniziativa imprenditoriale nel settore del wellness cominciano, da subito, a parlare di superfici e di cosa sarebbe possibile inserire nel futuro centro benessere in funzione dello spazio a disposizione.
E’ l’approccio peggiore che si possa avere al progetto, quello che continua a permettere, tutt’oggi, di realizzare delle bellissime cattedrali nel deserto, centri benessere che, per quanto pieni di giochi d’acqua, attrezzature di tutti i tipi per il relax dell’ospite e ambienti affascinanti e scenografici, non funzioneranno mai!
La qualità dell’offerta benessere, infatti, non si può misurare in metri quadrati: è necessario mettere in primo piano il benessere dell’ospite che, se si vuole raggiungere il successo dell’iniziativa imprenditoriale, è l’unico vero fine da porsi. Solo in funzione di questo obiettivo è possibile strutturare una realtà che dia una risposta concreta all’enorme bisogno di benessere che oggi viene invocato a gran forza da persone stressate dalla vita quotidiana, dalla crisi, dalla difficoltà di relazione che le nostre città ci costringono a vivere, dalla mancanza di armonia con sé stessi e con gli altri!
Chi è il nostro ospite? Che target? Che tipo di ospite? Che potrebbe desiderare quando si avvicina alla nostra struttura per ritagliarsi un momento da dedicare a sé stesso? Se non riusciamo a dare risposta a queste banali domande come potremo strutturare dei servizi adatti alle esigenze dei nostri ospiti? A che serve parlare di superfici se non ci poniamo prima il problema di conoscere il cliente per capire cosa è più adatto per le sue esigenze di benessere?
Cambiando l’approccio al progetto è possibile rispondere alla domanda iniziale; scopriamo, così, che le dimensioni non contano affatto: conta il contenuto della proposta, la qualità dell’offerta, la correttezza nello sviluppo del progetto dal punto di vista funzionale, distributivo e formale. Conta l’idea, tassello mancante in gran parte delle nuove realizzazioni, il concept attraverso il quale riuscire a caratterizzare una nuova realtà dedicata al benessere degli ospiti.
Ad esempio, il progetto di Welly, centro benessere trasportabile sviluppato che abbiamo sviluppato qualche anno fa, nasce su queste premesse: un percorso benessere completo attraverso l’uso dl bagno turco o della sauna che non sono semplicemente proposte come cabine fini a sé stesse ma sono inserite in un percorso che permette all’ospite di trarre beneficio dall’intero trattamento che, sinteticamente, prevede di bagnarsi il corpo prima di entrare, di raffreddare la pelle dopo la sauna (o il bagno turco), di approfittare di un momento di relax e di reidratare il corpo alla fine del percorso.
Per la correttezza del trattamento, dunque, non è possibile considerare la sauna o il bagno turco posizionando unicamente la cabina senza pensare ad un percorso completo che preveda, come minimo, docce e zona relax!
L’offerta di benessere si concentra in pochi metri quadrati, nello specifico in un modulo che non arriva ai 20 mq ma che permette veramente a chi lo utilizza di sentirsi realmente bene alla fine del percorso.
La superficie del modulo ci avrebbe permesso di inserire tranquillamente sia sauna, sia bagno turco e, pensando erroneamente di raddoppiare le possibilità di vendita dei servizi per l’ospite, avremmo decretato l’insuccesso dell’iniziativa: avremmo preso dei compromessi che sarebbero sembrati innocui ma che, alla fine, non avrebbero permesso all’ospite di stare a proprio agio all’interno del modulo.
Non è più tempo per la “classica” sauna nel sottoscala: andare a sviluppare spazi dedicati al wellness secondo la vera cultura del benessere ci permette di affrontare il tema in un’ottica completamente nuova che farà la differenza tra una realtà di successo e un fiasco completo, a prescindere dalle superfici a disposizione. Solo in questo modo si potrà attingere a piene mani al business rappresentato dalle enormi potenzialità del settore.