Hotel e Spa Design, nuove idee per ospitalità e benessere

LA DIFFERENZA È NEL DETTAGLIO

Quanto corre il tempo! È passato oltre un anno ma mi sembra ieri: tutto pronto per l’inaugurazione e il lancio della nuova stanza del sale e centro benessere olistico Relax O2, progettato in quel di Ivrea, vicino Torino.
Era la settimana del Salone del Mobile di Milano, che mi vedeva impegnato in via Tortona, ma non potevo mica mancare all’evento del carissimo Giampiero, conosciuto qualche tempo prima in occasione dell’incarico. E’ stato sin da subito un ottimo rapporto professionale, dal quale è nata una reciproca stima personale che ci ha portato, non senza difficoltà (anche Ivrea è in Italia e soffre di tutte le lungaggini burocratiche che caratterizzano il nostro Paese!) a realizzare un’opera piccola ma densa di contenuti.
La mutua considerazione non è stata neanche intaccata dalla diversa fede calcistica, lui juventino sfegatato e io romanista.

RELAX O2Sono andato qualche ora prima dell’inaugurazione. Fuori e dentro il locale tutto era un fremito per gli ultimi preparativi. La prova generale: ecco l’architetto che, al di là della riuscita dei lavori, viene a valutare con il suo occhio se tutto è pronto per il grande avvenimento.
Ma cosa vuole questo?”, arrivato all’ultimo quando una squadra di persone assoldate tra amici e parenti sono impegnati dalla mattina, se non dal giorno prima, a mettere a posto le ultime cose: il mio può essere un ruolo antipatico, forse, perché mi trovo come a giudicare il lavoro fatto da altri.
Faccio la figura del solito criticone e dell’iper perfezionista.
Ma è il mio compito e avevo carta bianca per farlo: Giampiero ha capito l’importanza di un occhio specializzato che riesce a valutare la coerenza del singolo dettaglio in una visione d’insieme generale.

Gli sono grato per la fiducia che mi ha accordato, cresciuta piano piano durante la fase di lavoro, una fiducia di cui ringrazio anche tanti altri clienti che mi hanno ripagato delle fatiche dimostrando di aver imparato, grazie al lavoro svolto fianco a fianco, a guardare le cose con un occhio diverso, ponendo attenzione a particolari che non avrebbero mai pensato di soppesare nel contesto generale del lavoro: l’accostamento tra due colori, la scelta e il posizionamento di alcuni oggetti, la preparazione della presentazione alle persone invitate, la disposizione dei complementi di arredo, un profumo da infondere all’ambiente, la scelta della musica e tante altre piccole cose che, alla fine, fanno veramente la differenza!
Proprio così, pensiamoci bene: demoliamo palazzi o ricostruiamo cattedrali (è la percezione del cliente quando si è immersi in un cantiere, anche se stiamo rifacendo un semplice appartamento) eppure ciò che conta agli occhi delle persone che invitiamo, poi, a entrare e a vivere le nuove realtà è fortemente condizionato da dettagli apparentemente irrilevanti.

Quanto spesso trascuriamo alcune cose che sembrano piccolezze rispetto, ad esempio, a lavori appena sostenuti: quante volte, malgrado aver realizzato un ambiente nuovo, il risultato continua a non essere soddisfacente! La coerenza dell’insieme e la cura di ogni particolare fa veramente la differenza.

HELL HOTELIn un mio precedente post facevo riferimento a due trasmissioni televisive, Hotel allo sbando e Hell Hotel, in cui Alex Polizzi, da una parte, e Gordon Ramsey dall’altra aiutavano alberghi o B&B con il loro occhio specializzato a risollevarsi da situazioni prossime al fallimento. Al di là del supporto a risolvere problemi strutturali, una parte importante del lavoro era far capire l’importanza di curare ogni angolo, in modo da ripristinare il valore della struttura ricettiva nella percezione dell’ospite.

Hell Hotel: “la prima impressione è tutto” (english version)

Visto che ci siamo, vi consiglio di riprendere anche il post sul gioco dei ruoli: se ci mettessimo nei panni dell’ospite, cosa ci aspetteremmo da un hotel o da un centro benessere? Il nostro occhio, non cadrebbe sui particolari che, se non fossero all’altezza, ci darebbero una cattiva impressione di tutta la struttura?

RELAX 02_1

Ad Ivrea ho bruciato all’istante, ad esempio, alcuni foglietti appesi alle porte delle cabine ad indicarne, probabilmente, la tipologia oppure i trattamenti da potervi svolgere. Le caratteristiche da valorizzare erano emozionalità, sorpresa, fascino, estrema eleganza, coerenza di tutti gli elementi, multisensorialità. L’obiettivo era realizzare un ambiente che trasudasse benessere assoluto! Che ci azzeccavano i foglietti sulle porte?

Un altro semplice dettaglio, apparentemente marginale, ha rappresentato la ciliegina sulla torta: accolti da una musica soft nella zona di ingresso, entrando in cabina mancava qualcosa, c’era troppo silenzio. Come è fisiologico, è la regola che non si faccia in tempo a fare tutto per l’inaugurazione e mancava la musica in cabina. Problema risolto prontamente grazie alle wellness songs che non potevano mancare sul mio cellulare, a dare il tocco finale ad un’atmosfera magnifica da 10 e lode.

RELAX_O2 DETTAGLIOAd Ivrea e ovunque, non c’è gratificazione migliore dello stupore che gli ospiti dimostrano entrando a bocca aperta nell’ambiente così raffinato, consapevoli di trovarsi in una realtà diversa dal solito centro benessere!
Risultato raggiunto anche grazie ad una meticolosissima attenzione ai particolari che, se trascurati, rischiano di vanificare il lavoro di mesi!

Per questo motivo il compito del progettista non può limitarsi alla chiusura del cantiere ma deve diventare un affiancamento totale fino all’educazione del cliente ad interpretare qualsiasi modifica o aggiunta con un occhio preparato, che gli permetta di non lasciare nulla al caso in virtù di una coerenza dell’ambiente da preservare totalmente.

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