Quando si entra per la prima volta in un centro benessere, si rischia di prendere tutto come un gioco divertente: è bello passare da una doccia emozionale alla sauna, dal bagno turco all’idromassaggio; spingere tutta una serie di pulsantini per provare programmi, giochi d’acqua, di luci, di colori. Sembra di essere in gita scolastica alla Villette, “Cité des sciences” di Parigi, presi dalla frenesia di toccare tutti i bottoni possibili dei vari esperimenti per vedere che succede!
Come tutti i giochi, anche il centro benessere, se così interpretato, rischia di stufare molto presto: non si arriva ad apprezzare la proposta data dall’organizzazione dei percorsi o dalla successione delle attività perché non si avverte su sé stessi un miglioramento delle proprie condizioni. Attraverso un gioco non è possibile recuperare quell’armonia con il mondo, persa a causa delle preoccupazioni che ci accompagnano quotidianamente e che pensavamo di ritrovare entrando nel centro wellness,
All’opposto, un centro benessere imperniato esclusivamente sulla seriosità dell’ambiente e sulla rigorosità della proposta, rischia di produrre insoddisfazione. E’ come se portassimo all’interno del centro wellness lo stress della vita reale che speravamo di lasciare fuori della porta, almeno per un po’ di tempo, per entrare in un mondo di sogno, fatto di sorprese ed emozioni.
La ricerca di armonia per ognuno di noi passa anche dalla rivalutazione di caratteristiche legate alla dimensione ludica del benessere: il recupero delle dinamiche conviviali, il valore dell’incontro, l’importanza della socializzazione sono qualità proprie della cultura del benessere che contribuiscono al miglioramento della persona che nel centro wellness non cerca soltanto benefici dal punto di vista fisico ma anche (e soprattutto) mentale.