Hotel e Spa Design, nuove idee per ospitalità e benessere

CINQUE ANNI E NON SENTIRLI

Questo è un post triste (*). Ogni tanto mi demoralizzo ed invece di proseguire sull’onda dell’entusiasmo che alimenta la mia passione per gli hotel e per il mondo del benessere, qualche volta mi assale lo sconforto.

L’innovazione mi esaurisce: essere sempre sopra le righe e proporre soluzioni che guardano al futuro quando nessuno è pronto a lasciare la vecchia strada dell’insuccesso per percorrere nuovi sentieri è stancante!
Eppure, non vuole esserci presunzione in quello che scrivo. Purtroppo i dati alla mano mi danno ragione.
Non mi sono certo svegliato all’improvviso e, impazzito, mi sono messo a predicare in un linguaggio sconosciuto: propongo un approccio nuovo, diverso (troppo diverso, forse?) sia in ambito alberghiero, sia nel wellness, basato sull’idea, sulla cultura, sullo approfondimento quotidiano, sullo studio del mondo intero. Non c’è altra strada, oggi, per un’attività di successo.
Niente filosofia, niente teoria pura ma solo idee concrete, realizzabili e uniche, che mi richiedono uno sforzo notevole ma che, disgraziatamente, sembrano rappresentare qualcosa di alieno.

CABINAPensate sia facile per ogni progetto trovare l’elemento che lo renda unico, che possa differenziare l’attività dalle molteplici situazioni “tradizionali” di cui è pieno il mondo? Sono esausto e, soprattutto, rammaricato del fatto che ciò che proponevo almeno cinque anni fa (ma anche dieci, ahimé!) ancora oggi è attualissimo!

Perché?

Perché il settore non si è mosso di una virgola! Parlare di benessere al di là dei giochi d’acqua, di cura dello spirito oltre alla cura del corpo (…un concetto che ha un paio di millenni, almeno!) oppure di ospitalità come sinonimo di benessere sembra ancora la novità del momento!

Bravo, bravo!”, ma…troppo avanti, però! E alla fine, chi deve investire per realizzare qualcosa si gira sempre verso la strada già battuta, la stessa strada che, come dimostrano i fatti, ormai porta la maggior parte delle volte ad un fiasco assicurato.

Possibile?

Capisco che ogni imprenditore pensi di essere più scaltro di coloro che hanno già fatto un buco nell’acqua; non riesco a credere che nessuno, però, si renda conto che non è una questione di capacità, ma di approccio!

INNOVATION…esausto ma persevero! Mi rifugio nel blog, parlo a me stesso, allo specchio (meglio che parlare al muro, almeno mi rispondo) ma senza fare passi indietro. Prima o poi arriverò a dire “Te l’avevo detto, io!” Speriamo solo di non essere giunto già alla pensione!

 

(*) P. S.  Tranquilli! Mezz’ora di macchina, andamento lento, guidato dal navigatore su strade sperdute immerse nella natura…cuffiette e musica preferita a palla…Per me anche questo è benessere: passato lo sconforto, pronto a ripartire più carico di prima!

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2 commenti

    • claudio il Maggio 19, 2015 alle 8:39 am
    • Rispondi

    Eh si Stefano, ti capisco.
    Sono due anni che a fianco delle potenti tecnologie wireless abbiamo iniziato a proporre anche una soluzione che non è fantascienza. Uno specchio Intelligente. uno strumento di comunicazione efficace; molti si guardano davanti ad uno specchio. Uno strumento di relazione con il cliente pratico, concreto e immediato.
    Eppure solo una catena di hotel ha capito il valore. Solo adesso lo specchio stà diventando di interesse per molti. Delle volte essere troppo avanti è solo uno spreco di energie.

    1. Un paio di anni fa sono andato ad una mostra sulla storia del design e mi sono reso conto che ogni oggetto diventava parte della vita quotidiana solo circa cinque anni dopo essere stato ideato e prodotto. Probabilmente ci vuole tempo, per i prodotti così come per le idee. Chi capisce prima, si troverà avvantaggiato nella competizione sul mercato.
      L’importante è perseverare e se si è convinti e appassionati del proprio lavoro non sarà mai uno spreco di energie.

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